Teatro

Zorro al Sistina, storia d’armi e passioni


La recensione della prima. Avvio glamour per la nuova stagione teatrale del Sistina. La prima di “W Zorro, il musical”, il 9 ottobre, è affollata di vip, con un’orchestrina messicana nel foyer che crea l’atmosfera. Con Dario Ballantini nei panni di Valentino vestito di bianco, che si aggira tra il pubblico, con telecamere a caccia di interventi e commenti. Lo spettacolo è una vera novità, e parte, infatti, proprio dal prestigioso palcoscenico romano il suo tour.

Il musical, di cui è regista e coreografo Fabrizio Angelini e che resterà in scena fino al 21 ottobre, è stato scritto da Stefano D’Orazio, con le musiche di Roby Facchinetti. La direzione artistica è di Lello Abate che con Barbara Rendano cura la produzione. “W Zorro” ricomprende musiche melodiche, intenso flamenco, duelli di spada e cavalcate frenetiche (nei filmati animati proiettati sul velo di tulle).

E’ stato un debutto con suspance: un piccolo problema tecnico (il sipario che non scorre) blocca la rappresentazione proprio alle primissime battute, con i tecnici del teatro subito all’opera; quindi si riparte con tutti ballerini nei vestiti da Zorro.

Emergono i personaggi di Zorro (Michel Altieri) e di Cecilia (Alberta Izzo, volto del cast di “Grease”) e la loro storia d’armi e passioni. Divertenti e macchiettistici i personaggi di Henriquez Diego Pinto Garcìa (Maurizio Semeraro) e Fra Diego de La Cruz (Fabrizio Checcacci) che propongono alcuni divertenti siparietti. In evidenza anche i due “cattivi” di turno: Don Juan De Salvatierra (Roberto Rossetti) e Consuelo (Jacqueline Ferry).

Un ruolo quello del cavaliere nero che fa tremare i polsi se si pensa che con esso si sono cimentati artisti del calibro di Tyrone Power, Alain Delon, Antonio Banderas. Altieri, attore italo-francese che vive a New York (che abbiamo già visto nei musical de “La bella e la bestia” e “Dracula”), è davvero molto bravo e coinvolgente; ed è davvero sorprendente la sua somiglianza a Guy Williams, lo Zorro che abbiamo tutti nel cuore e nei ricordi, della nota serie televisiva di fine anni ’50.

Nella California messicana, sopraffatta, il paladino della giustizia si batte per la libertà ed i diritti dei peones. Occasione anche per alcune riflessioni a carattere generale e d’attualità.

Ottime le prove cantate e le coreografie, con una compagnia senz’altro giovane (che conta 12 ballerini, tra cui c’è la ballerina di “Amici” Sara Telch) ma tutta di artisti talentuosi e validamente sostenuti da coach di grande esperienza del calibro di Rossana Casale per il canto, di Lia Ruscica per il flamenco, di Stefano Pantano (pluripremiato campione del mondo) per i combattimenti al filo di spada.Nulla è stato trascurato, ci si è avvalsi anche della consulenza storica del prof. Fabio Troncarelli, docente di Paleografia all’università di Viterbo.

La scenografia di Aldo De Lorenzo è essenziale, senza fronzoli, per un musical che punta, decisamente, sui contenuti (canti e balli in primis), più che sugli effetti scenici.

Monica Menna