Teatro Sala Umberto: una coppia sull’orlo di una crisi di nervi
La recensione. Una commedia brillante di Neil Simon quasi disarmante per la sua estrema attualità. Scritto nel 1975 come soggetto cinematografico, diretto da Melvin Frank con Jack Lemmon e Anne Bancroft, è “Il prigioniero della seconda strada”. Oggi divertentissimo spettacolo, che non manca di far riflettere, con Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino in scena al Teatro Sala Umberto sino al 16 marzo.
Casagrande è Mel Edison, uomo preda di una crisi esistenziale. Sveglio nel cuore di una notte afosa impreca con il condizionatore rotto, le vicine rumorose quanto la sua città. Accanto a lui l’esuberante e paziente moglie Edna, interpretata dall’effervescente D’Aquino, che cerca in tutti i modi di stare vicino al marito, di sopperire alle difficoltà economiche e alle crisi di nervi.
Tra secchiate di acqua e improvvisi fiocchi di neve si dispiega la storia di una coppia che ogni giorno deve risollevarsi e riemergere dai problemi. Il licenziamento di Mel, la ricerca di lavoro di Edna (e successivo suo licenziamento), lo svaligiamento della propria casa sono causa di esaurimenti nervosi, raccontati però in chiave umoristica. Sul palcoscenico si esibiscono anche: Adriano Giraldi, Barbara Folchitto, Paola Bonesi e Marzia Postogna ovvero il fratello e le tre sorelle di Mel.
Fa da sfondo audio una metropoli indaffarata, chiassosa, irrequieta, intollerante. Si ride di situazioni tragiche, dell’incertezza del domani, complici un testo ironico e una coppia di attori formidabili, dall’eccezionale verve comica.
Monica Menna