Teatro

Il bisturi nel triangolo amoroso


La recensione della prima. Una storia come tante nella vita. Lui (Pino Quartullo), lei (Mariangela D’Abbraccio), l’altra (Chiara Noschese, che firma anche la regia). Un matrimonio che si è logorato, una nuova relazione e rinnovate emozioni.

Affari di cuore” la commedia tratta da un libro cult di Colette Freedman (che è in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 28 marzo 2013) affonda il bisturi nel triangolo amoroso.

Una coppia di coniugi che fa l’amore 13 volte all’anno ed una coppia di amanti che lo fa 13 volte al mese. Una donna che per i figli e la famiglia ha sacrificato la carriera, un’altra donna che, per la carriera, ha rinunciato ai figli ed alla famiglia.

Più che i dialoghi tra gli attori, prevalgono i monologhi alla platea. La commedia è costruita sui “pensieri parlanti”, come li ha definiti la regista.

E così la vicenda è analizzata, vivisezionata dalle tre angolazioni, dai tre osservatori.

Ascoltare i rispettivi punti di vista, fa comprendere che tutti hanno ragione ma, allo stesso tempo, torto. Fa capire che non si può colpevolizzare l’uno o l’altra o l’altra ancora. Un fallimento o una rinascita hanno tante facce, molteplici motivazioni. “Affari di cuore” è un dramma delle emozioni, un turbinio di “pensieri”.

Nelle note di regia, Chiara Noschese ha citato pure la tecnica dello “straniamento brechtiano”, del distacco; il rivolgersi alla platea dovrebbe porre una frattura tra la finzione e la realtà. In questo caso, merito indubbiamente del testo e dell’allestimento voluto dalla regista, più che una frattura c’è una saldatura tra finzione e realtà.

Guardiamo la vita sul palcoscenico così uguale a quella della platea. La spiamo da tutte le visuali e finiamo, inevitabilmente, per immedesimarci.

Carla Pillitu