Teatro Sala Umberto: la crisi la fronteggia la “Famiglia 2.0”
La recensione. La crisi in atto è musa ispiratrice di molteplici lavori teatrali di questa stagione teatrale. “È andata così” – al Teatro Sala Umberto, fino al 19 maggio 2013, scritto da Giacomo Ciarrapico e diretto da Claudio Boccaccini – ha il pregio di raccontarla con originalità, leggerezza, ironia e linguaggio moderno, senza però dimenticare quanto sia grave, diffusa e oppressiva.
La crisi – fa comprendere la commedia – riguarda l’economia ma anche la famiglia e la società, è finanziaria ma anche affettiva e di valori.
Lo spettacolo è davvero molto divertente e vede in scena un quartetto formidabile: Francesco Pannofino (il padre che è un agente di viaggio) ed Emanuela Rossi (la madre, che è un’insegnante di dizione) nelle vesti dei genitori, affiancati da Eugenia Costantini (la figlia anafettiva) e Alessandro Marventi (il figlio rapper che spopola su youtube).
La commedia racconta come basti poco, delle multe non pagate, un’attività commerciale non più redditizia (come può essere quella di un’agenzia di viaggi, in epoca di vacanze fai da te e gestite online, ed anche di carenze finanziarie che spingono a tagliare i costi di viaggi e divertimenti) e ci si ritrovi senza lavoro, senza entrate e con il conto in banca in rosso.
La domanda che pone la pièce è: come si affrontano i tempi attuali, dove non ci sono certezze? La risposta la dà il figlio rapper che, forse, ha capito meglio di tutti, in famiglia, l’atteggiamento mentale da porre in essere per fronteggiare le difficoltà. Sono tempi di “Famiglia 2.0” che affronta, anche con un pizzico di incoscienza, la vita di oggi.
Non ci sono certezze? Pazienza, ma non si deve rinunciare ai sogni ed agli affetti. Piuttosto, si deve imparare a navigare a vista, nelle nebbie, senza poter osservare orizzonti lontani, cogliendo quello che è disponibile al momento, facendosi forza a vicenda.
La famiglia 2.0, insomma, è la grande ancora di salvataggio a cui aggrapparsi. E che il salvataggio lo effettui il padre, la madre, un figlio, poco importa. Non è epoca di categorie, di pater familias.
Lo spettacolo leggero, che strappa risate ed applausi, sa leggere e descrivere meglio di tanti osservatori socioeconomici, l’attualità, i mutamenti ed i disagi.
Brunella Brienza