Musica

Tito Schipa Jr: serate tematiche su Bob Dylan. Prossimo incontro il 20 maggio


A Roma, all’ UTS Upter Teatro Studio, in un’atmosfera intimista Tito Schipa Jr racconta nuovamente Bob Dylan. Lo racconta con le sue liriche e canzoni che ha tradotto (e l’opera omnia del cantautore è stata da lui racchiusa in un monumentale volume, “Mr Tambourine, Testi e poesie 1962- 1985”, pubblicato da Arcana Editrice nel 2005).

Tradurlo e cantarlo in italiano non è facile e Fernanda Pivano ha ben raccontato le difficoltà di rendere l’universo di Dylan nella nostra lingua che non si presta al rock in generale, figuriamoci a quello del cantautore americano.

Nei concerti all’ UTS, Schipa Jr propone in italiano le sue canzoni, accompagnandosi al pianoforte o su basi registrate, con la proiezione di immagini e video.

Due gli appuntamenti: il primo si è tenuto il 6 maggio; il secondo è in programma per lunedì 20 maggio. Due live tematici, con scalette completamente differenti, che quindi si integrano tra di loro. Che divengono una preziosa guida a tutto tondo all’universo dylaniano.

Tema della serata del 6 maggio: “La giovinezza, l’amore, la guerra”; il 20 invece il concerto sarà dedicato a “I sogni, l’amore, l’America”.

Quella che va presentando Tito Schipa jr è la storia di una passione, di una folgorazione avvenuta quando il cantautore americano era ancora sconosciuto nel nostro Paese e che poi lo ha sempre accompagnato. “Se Verdi è mio nonno – dice Tito Schipa Jr (ricordando anche il padre, il grandissimo tenore) – Bob Dylan è mio fratello maggiore”.

D’altronde Tito lo ha cominciato ad ascoltare e tradurre quando era ancora poco conosciuto e nel 1967 costruì l’opera beat – primo esempio mondiale di questo genere di spettacolo – proprio con le sue canzoni (Then an Alley). Nel 1988 poi pubblicò un album con i suoi brani in italiano “Dylaniato”, canzoni che sono state proposte nella serata del 6 maggio.

Si è partiti con “Tu col tamburino”, rilettura di Mr Tambourine Man (ed ha ricordato la differenza della versione di Dylan da quella de The Byrds, la band che rese popolare questo brano).

Alla scoperta di Dylan degli esordi, che canta anche l’amore, il sentimento (l’amore è centrale nell’opera del cantautore e dei due concerti di Schipa Jr). Tito propone così al pianoforte “Ti voglio” (I want you), delicatissimo fiore dylaniano. “Amore via zero” (Loves minus zero) è cantata efficacemente in una traduzione in romanesco, che esalta la sua vena romantica. “Ragazza del nord” (Girl from the North Country) che dedica ad un amore giovanile, nell’intreccio di storie dylaniane e personali.

E poi c’è l’America on the road, il Dylan di denuncia, pacifista. C’è una canzone “Farewell Angelina” che racchiude il senso della serata: ricorda la giovinezza di Bob è del 1966), la sua intensa storia d’amore con Joan Baez (a cui l’affidò), ed è un grande brano contro la guerra.

L’impegno antimilitarista emerge dalla lettura della traduzione della lirica “John Brown” e poi ancora dal canto di “Domandalo al Vento” (Blowin’ In The Wind). In evidenza poi la canzone – che aveva già proposta nel 33 giri Dylaniato – “Signori della guerra” (Masters of the war) che nella sua versione italiana è davvero suggestiva.

Un excursus nel mondo dylaniano “per ricordare che le guerre sono una cosa umana e per questo inevitabili. Ma proprio perché umanamente inevitabili, riuscire ad evitarle sarebbe davvero una cosa straordinaria”. Questo non lo ha detto Dylan, ma Tito Schipa Jr.

Gaetano Menna