Teatro

Al Sistina, Simona Marchini in difesa dell’arte


La recensione della prima. Fino al 30 novembre 2014, Simona Marchini, attrice di successo ma anche gallerista (sulle orme paterne gestisce una storica galleria d’arte a Roma, “La Nuova Pesa“) propone al Sistina,“La mostra”. Il suo è un “one woman show”, però con valenti supporti (un pianista, una spalla comica, una giovane ballerina di danza classica) e con la regia di Gigi Proietti. Proietti contribuisce allo spettacolo anche dando voce, fuori scena, al personaggio di uno stravagante artista che, al telefono, tormenta la gallerista per una sua assurda installazione d’arte.

In occasione dello show il Sistina diviene anch’esso una galleria d’arte con quadri di grandi pittori in esposizione al suo interno. La rappresentazione gioca tra ricordi personali e dissertazioni semiserie sull’arte e fornisce all’attrice l’occasione per proporre pure una spassosa “galleria” di personaggi, di culture e dialetti.

In scena solo un pianoforte (suonato da Andrea Bianchi) ed un muro su cui vengono proiettati quadri che fanno da suggestivo sfondo scenico.

L’attrice ricorda pure il padre (che fu partigiano e, anni dopo, presidente della squadra della Roma), la madre (staffetta partigiana, simbolo delle anonime eroine della resistenza). Tra gli eroi anonimi segnala anche Pasquale Rotondi che, negli anni della guerra, riuscì a nascondere e sottrarre dal saccheggio dei nazisti, diecimila opere d’arte. A fronte di ciò le “macerie” odierne degli scavi archeologici di Pompei per incuria e disinteresse verso il patrimonio artistico del Paese.

Simona, nell’excursus tra citazioni e ricordi, cita l’ex marito Ciccio Cordova (il capitano della Roma del padre Alvaro Marchini), Don Lurio (che, credendo nel suo talento, fu suo tenace sponsor in Rai), Renzo Arbore che la volle a “Quelli della Notte” dove propose il personaggio della telefonista svampita che la portò alla notorietà televisiva (e di cui ha proposto in scena, a fine rappresentazione, un cammeo nel bis).

Nella serata della prima per la stampa c’è stato anche un contributo di Maurizio Mattioli (con cui Simona condivise in palcoscenico una memorabile edizione di “Rugantino”, nei panni di Esubia).

“La mostra” è uno spettacolo molto divertente e coinvolgente, con Simona che riempie la scena con aneddoti, battute e canzoni, ma anche amabili lezioni d’arte.

Tra i quadri proiettati sul muro anche quelli dei celebri “tagli” di Luigi Fontana. Gli unici tagli ammissibili – ammonisce Simona Marchini in chiusura – per la cultura.

Monica Menna