Teatro

Isa e Veronica, straordinarie sorelle patriottiche


La recensione. Un modo sui generis per celebrare l’unità di Italia è quello di immaginare il Belpaese come sarebbe tra soli cinquanta anni, nel 2061.

Il motivo dominante di “Sorelle d’Italia Avanspettacolo fondamentalista, che ha debuttato con grande favore del pubblico al Teatro Sala Umberto il 2 ottobre 2012 (in scena fino al 14 ottobre), è proprio quello di parlare dell’unità italiana con leggiadria e toni scanzonati, accompagnando il racconto con le note di brani musicali classici. La puntuale regia è di Cristina Pezzoli.

La coppia protagonista, composta da Isa Danieli e Veronica Pivetti, è eccezionale. Da ovazione Isa Danieli che sul palco ritrova uno spirito da ventenne, sorprendente Veronica Pivetti quando canta a gran voce e balla. La figlia di Partenope e la figlia della Madunina si scoprono essere tanto lontane quanto vicine. Due attrici poliedriche che cantano, ballano, scherzano, litigano, si riappacificano sul palco dando vita ad un avanspettacolo dilettevole. Abbondano le canzoni proposte sia della tradizione campana che di quella lombarda tutte suonate dal vivo dal maestro Alessandro Nidi (a cui è affidata la direzione musicale e che ha firmato le musiche originali). Da sottolineare le rivisitazioni di canzoni più recenti come “Napul’è” di Pino Daniele in versione milanese o “Vincenzina e la fabbrica” di Enzo Jannacci in versione napoletana.

La pièce è arricchita anche da trovate sceniche come quella meta teatrale di recitare uno spettacolo nello spettacolo. Si mettono dunque in scena proprio le vicende salienti del Risorgimento italiano con protagonisti Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Anita Garibaldi e la Contessa di Castiglione, Virginia Oldoini (nei vari ruoli ovviamente si alternano le due attrici). E ancora tra le trovate si registrano quella di vedere da vicino il dietro le quinte dello spettacolo, entrando nei camerini dove Danieli e Pivetti si svestono e rivestono nei cambi scena, riflettendo scherzosamente sul dramma messo in atto, o ancora il doppio sipario per cui le due attrici si rivolgono sia ad un pubblico fittizio che al pubblico realmente presente in sala.

“Sorelle d’Italia” si richiama, nel titolo, all’inno nazionale… ha il pregio di porre a confronto-incontro la diversità anche culturale del nostro Paese. Tra 50 anni si immagina una secessione avvenuta tra nord e sud, un’Italia divisa in cui il settentrione è dominato dalle forze ottomane e il meridione dalle forze germaniche. E riscoprire poi un orgoglio patriottico proprio nel momento in cui i due poli si incontrano nuovamente a metà strada (Roma) per “sussurrare” l’Inno della propria nazione avvolti nel tricolore.

Monica Menna