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Un uomo, una donna e tra di loro il muro


La recensione. Un uomo, una donna e tra di loro il muro, anzi più muri. E’ questo il tema dello spettacolo scritto e diretto da Angelo Longoni, “Il Muro” che si ispira a The Wall, il capolavoro multimediale dei Pink Floyd. E’ in scena al Teatro Lo Spazio fino al 10 febbraio 2013.

Spettacolo particolare quello proposto che è, allo stesso tempo, una rappresentazione teatrale ma anche un concerto live. Sul palco c’è un muro (proiettato su un velo di tulle) dietro al quale si muove e suona magnificamente una band, “soundEclipse” che intervalla l’esecuzione dei brani dei Pink Floyd alle sequenze sceniche con gli attori (Ettore Bassi ed Eleonora Ivone). I brani pinkfloydiani si incastonano perfettamente nella rappresentazione, dando pathos, esaltando emozioni e sentimenti.

E così tra un set e l’altro irrompe la band e la musica dei dischi dei Pink Floyd (The Wall, Division Bell e Animals), con visioni oniriche proiettate sul velo. Esecuzioni di grande intensità proposte dal quintetto.

L’uomo e la donna si incontrano, si amano, vengono forzatamente separati (lui è incarcerato). Ci sono muri da abbattere per amarsi, ci sono muri che separato, ci sono muri da innalzare per tutelare la propria vita, per difendersi.

Tra i muri da buttar giù c’è quello dell’omertà e, quando lo si è fatto, va ricostruito, mattone dopo mattone il muro della propria esistenza e della vita di coppia.

Si può sbagliare ma è sempre possibile “redimersi” e costruire una vita “altra”. Questo il tema dello spettacolo con i due attori che sanno coinvolgere. Corrono, amano, ridono, piangono. I loro personaggi sono fragili e vulnerabili e, proprio per questo, hanno bisogno di “proteggersi”.

Sulla scena si raccontano contemporaneamente il passato (l’avvio della relazione) ed il presente (il dramma della separazione).

La vita mette alla prova. Ci sono momenti esaltanti ed altri deprimenti e c’è sempre più il muro. Con l’uomo-operaio che deve picconarlo o puntellarlo a seconda delle necessità.

Monica Menna