Teatro

L’ amarcord di Falaguasta conquista il Teatro Vittoria

La recensione. Cosa avrebbero fatto Fonzie, George Michael, Gazebo al posto di Marco Falaguasta? L’attore e commediografo romano partendo da questo interrogativo, sorto in lui nei tempi dell’adolescenza in cui si trovava ad avere un primo approccio con l’universo femminile, ha costruito un divertente e piacevole monologo in scena al Teatro Vittoria (fino al 30 marzo 2013).

Siamo soliti vedere Falaguasta esibirsi sul palcoscenico con la sua storica compagnia Bonalaprima ma “Cosa farebbe Fonzie al posto mio?” è uno spettacolo fuori dai canoni delle sue commedie. Si tratta di un monologo personalissimo (scritto a quattro mani dallo stesso Falaguasta e Alessandro Mancini) in cui l’attore narra esperienze autobiografiche, svela aneddoti su se stesso, racconta il rapporto con la propria famiglia, gli inizi della sua carriera da attore e i paralleli studi di giurisprudenza, il suo tifo calcistico.

È il racconto di un uomo che ha raggiunto la notorietà conservando comunque semplicità e modestia.

Lo spettacolo vede anche il contributo musicale dal vivo del gruppo Officina Groove che intona molteplici brani che fanno da cornice o sottofondo al racconto autobiografico: dall’immancabile sigla del telefilm “Happy days”, a cui appartiene il personaggio di Fonzie citato nel titolo, a “Last Chrstmas” di George Michael, “I like Chopin” di Gazebo e ancora “Il cerchio della vita di Ivana Spagna e “Cuore di aliante” di Claudio Baglioni solo per citarne alcuni. Colonne sonore di una vita.

Nel suo percorso amarcord Falaguasta è estremamente spontaneo e genuinamente verace risultando così popolare e sempre più amato e apprezzato dal proprio pubblico.

Monica Menna