Teatro

Teatro Quirino: Eros Pagni magistrale sindaco del rione sanità

Il titolo dello spettacolo si staglia, imponente, proiettato su un velo nero di tulle; un espediente cinematografico d’effetto che apre e chiude lo spettacolo teatrale “Il sindaco del rione sanità”. L’imperdibile opera di Eduardo de Filippo è in scena al Teatro Quirino sino al 1 febbraio, diretta da Marco Sciaccaluga.

Protagonista della pièce è un magistrale Eros Pagni. L’attore, ligure di nascita, si cimenta nella prova recitativa in napoletano, riuscendovi brillantemente. Dona al pubblico una memorabile figura del protagonista, Antonio Baraccano, sindaco del rione Sanità, boss del quartiere, risolutore di problemi a cui ogni cittadino deve appellarsi. È austero, inflessibile, saggio. Un camorrista idealista. Un antieroe che si fa giustizia da solo, è paladino sui generis dei deboli, va incontro ai popolani, mette ordine tra il caos generale. La giustizia – mostra Don Antonio – la si ottiene al di là delle leggi, con le armi, il denaro, il sopruso. Una sfiducia nell’uomo conduce Don Antonio ad agire in questo modo controverso, a volte ambiguo, tanto che il confine tra bene e male diviene labile e evanescente.

Accanto a Pagni una corposa compagnia: Maria Basile Scarpetta (la moglie Armida), Angela Ciaburri, Marco Montecatino, Luca Iervolino (i tre figli della coppia Barracano), Orlando Cinque (Rafiluccio Santaniello) con la “sua donna” Rita Francesca De Nicolais, Dely De Majo (nel ruolo di Immacolata), Rosario Giglio (O’Cuozzo), Pietro Tammaro e Gennaro Apicella (due malavitosi O’Palumiello e O’Nait), Gino De Luca (Catiello), Gennaro Piccirillo (lo strozzino Pascale).

Di grande impatto la scenografia (costruita da Guido Fiorato): un mobilio semplice che mette ancora più in risalto il soffitto costruito geometricamente come un grande quadrato, a ricordare, in modo simbolico, la filosofia di Antonio Baraccano che voleva un mondo “meno rotondo e un poco più quadrato”. Nell’ultimo atto però il quadrato è inclinato, non segue alcun ordine geometrico. Il mondo di Don Antonio si sfalda insieme a lui, la sua filosofia di vita viene sovvertita dal dottore, amico di una vita, Fabio Della Ragione (già il cognome fa riflettere). L’uomo rivela apertamente l’agire illegale compiuto da Don Antonio, con l’intento, quindi, di denunciare ogni evento accaduto.

Monica Menna