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Le poesie di Francesco Giordano. Nostalgico, ironico, giocoso inno alla vita

Francesco Giordano nel suo libro di poesie ci indica subito il suo fine: “Non solo rime e filastrocche”, “ma anche sentimenti, affetti ed amore”.

Avvocato novantenne di Lecco, già funzionario di polizia, si è occupato di politica ed ora, in età avanzata, ritrova la forza espressiva della poesia, che comunque ha coltivato nelle varie stagioni della vita. Si intitola semplicemente “Poesie” il suo libro di versi (sottotitolo, per l’appunto “Non solo rime e filastrocche”).

In copertina l’immagine del ventaglio. “Il ventaglio – leggiamo su Internet – è simbolo dell’anima. La forma simboleggia la vita che inizia da un punto, un momento centrale, il perno, e gradatamente si espande sull’intera pagina, man mano che si amplia l’esperienza e si accumula il vissuto”. Nei versi di Giordano scorre davvero la vita, il suo incanto e disincanto.

L’autore su diverte a giocare con le parole, soprattutto quando affronta i temi della politica. Come nella poesia “Giocherellonata politica”, con il gioco di parole tra Firenze, Renzi e Forza Italia (con la divertente espressione “Fi Renzi”). In “Il congiuramento di Berida” (del 1981) lapsis diventa “la PSI”, “aMOR LINO” (leggi Morlino).

Diverse poesie sono state scritte in passato e ben si uniscono alle rime dell’oggi, con una coerenza stilistica che non è mai mancata.

Le persone, la natura che ci circonda, fanno riflettere e stimolano la vena creativa e gli interrogativi della vita.
“Cos’è la vita? E’ l’urlo del gioioso dolore” (“La vita”).

A volte bastano poco guizzi per illuminare (come Ungaretti di “Mi illumino di immenso”): “Mi inebria il disteso / azzurro manto crespato / so di essere niun peso / in simil tanto creato”. (“Il mare” 1976). E ancora in “L’isola” (sempre dell’estate del 1976, giusto quarant’anni fa): “Qual’isola remota / battuta dai frangenti / tal’io, solo, sono / tra le umane genti”.

In evidenza anche le poesie in dialetto siciliano (un omaggio alla terra d’origine). Nelle composizioni alterna i registri: nostalgici, ironici, giocosi. In quest’ultimo caso si legga “Lo scudetto”, sul campionato di calcio di oggi. Con una dichiarata fede juventina e versi quasi premonitori di come andrà a finire.

Gaetano Menna

Francesco Giordano
Poesie
pp.103, euro 11
2016, “Il mio libro”

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