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Teatro Diana: Eduardo sulla lucida follia. Strepitoso successo di Imparato e Rosi

La recensione. Strepitoso debutto al Teatro Diana di Napoli della commedia “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo. In scena uno straordinario Gianfelice Imparato nel ruolo di Michele Murri, uomo appena uscito dal manicomio. Al suo fianco, nel ruolo della sorella Teresa, una bravissima Carolina Rosi.

Sul palco la compagnia di teatro di Luca De Filippo, oggi diretta dalla stessa Rosi, che rende al meglio le atmosfere e suggestioni di ispirazione eduardiana.

Sul palco viene riscostruito un salotto piccolo borghese, in cui entrano ed escono di scena i tanti personaggi che arricchiscono la commedia. In primis c’è Luigi Strada, inquilino di Teresa, un artista che vive alla giornata, scrivendo poesie e declamando i suoi versi, interpretato dal bravo Edoardo Sorgente (protagonista di uno dei momenti più esilaranti della pièce nella recita della poesia dedicata a “Sergio Proculo”). E ancora Don Giovanni Altamura, il padrone di casa di Teresa, i cui panni sono vestiti da Massimo De Matteo. Meritano una menzione anche gli altri componenti della compagnia: Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Boris De Paola.

La regia è affidata a Roberto Andò, alla sua prima esperienza con la scrittura di Eduardo, che ha il merito di saper dirigere una compagnia così numerosa, curandone al dettaglio ogni singolo movimento e gesto e riuscendo, allo stesso tempo, a porre nel giusto risalto ogni personaggio, fino a giungere al finale caricandolo di simbolismi.

Tra una risata e l’altra, con grande sensibilità, si affronta il tema dei manicomi, l’approccio che la società possiede nei confronti di chi soffre di malattie mentali, la paura che suscita la pazzia. A ben vedere – ci fa notare Eduardo –  il confine tra follia e ragione è davvero labile. Ragionamenti “folli” potrebbero essere più sensati e logici di altri “sani”. La normalità potrebbe essere lucidamente stravolta nel momento in cui viene letta letteralmente con matta coerenza. La mente umana è complessa – ci suggerisce Eduardo, con quella leggiadria che solo la sua penna sa restituire. Ci si scontra con il mondo delle apparenze di una società ottusa, che non è in grado di accogliere e accettare il “diverso”, elemento destabilizzante da decapitare…

Il pregevole spettacolo viaggerà in tournée a Firenze, Roma, Modena, Parma, Milano, fino a giungere ad aprile in Svizzera, al Teatro di Locarno.

Monica Menna