Siddharta: al Brancaccio affascina il musical spirituale
Giorgio Adamo è ancora in viaggio… Nel musical fantasy “L’Arca di Giada” era in moto come cercatore d’amore; in “Siddharta“, al Teatro Brancaccio di Roma dal 3 al 6 gennaio 2013, si muove alla ricerca del proprio Io, dell’ Illuminazione interiore. Il cantattore, interpreta ottimamente il suggestivo e sfaccettato personaggio che dà il titolo al musical (ed al romanzo di formazione che lo ha ispirato, il capolavoro letterario di Herman Hesse).
L’India “bollywoodiana”, che abbiamo amato al cinema, rivive sulle tavole del palcoscenico.Con le suggestioni del ballo, dei costumi, del sitar. In un mix di sonorità indiane e moderne, etniche e rock.
Il musical è un susseguirsi di quadri e di emozioni coinvolgenti che porta il pubblico alla riscoperta della vera essenza della vita, così come fece Siddharta. Un omaggio all’India che, sembra, siano venuti a vedere in teatro anche i delegati del Dalai Lama.
Ad interpretare il musical un nutrito cast di attori, cantanti e ballerini. In evidenza, oltre Giorgio Adamo, Paolo Scheriani (Siddharta anziano), Michelangelo Nari (Govinda), Caterina Desario (la sensuale Kamala), Paolo Gatti, con una bella interpretazione vocale (nel ruolo del re Suddhona, padre di Siddharta), Chiara Sarcinella (Regina Maya), Roberta Serrati (regina Amita), C’è anche, tra gli altri, Margò Volo, nel ruolo di Nisha ma soprattutto di coach recitazione.
“Siddharta” è prodotto e diretto con grande capacità dalla regista, cantautrice e autrice Isabeau, con le coreografie di Chiara Valli.
Il musical convince, anche se è sembrato un pò troppo lungo. Punta sulle sonorità e sulle ambientazioni scenografiche di Roberta Volpe (con l’India misteriosa e naturale ricreata attraverso le proiezioni sul velo di tulle).
In evidenza le musiche di Fabio Codega e Isabella Biffi, con l’abile tocco di Beppe Carletti (lo storico tastierista dei Nomadi), in particolare nel brano conclusivo del musical.
“Siddharta” è una produzione Edv Eventi che giunge dopo anni di lavoro per creare spettacoli con i detenuti (l’anno scorso aveva portato in scena “La luna sulla Capitale” interpretato da detenuti-attori della casa circondariale di Milano).
Dal teatro sociale a quello spirituale.
Monica Menna