Teatro

Argentina da amare: recital su Evita che fa rima con vita


La recensione. Evita Peron è diventata, nell’immaginario collettivo, un’eroina. C’erano tutte le premesse: origini illegittime e modeste che la portarono ad affrontare i pregiudizi dell’alta borghesia argentina, ma anche a schierarsi con le classi meno abbienti; la carriera nel mondo dello spettacolo, la morte prematura, a soli 33 anni, sconfitta da un male incurabile.

Il ritratto di Evita lo porta ora in scena l’attrice e cantante italo-argentina Sonia Belforte, di cui abbiamo assistito ad un’anteprima all’Ambasciata in Italia dell’Argentina, in una serata ad inviti in occasione di una kermesse per i tour operator italiani a cui si sono illustrate le mete nel Nord dell’Argentina. Un evento speciale a cui l’Ambasciata ma anche il governo di Buenos Aires teneva moltissimo.

Lo spettacolo si intitola “Evita ay che vita!”, nel gioco di connessioni tra “Evita” “e vita”. Nella serata all’Ambasciata lo spettacolo è andato in scena in una versione ridotta ma si avrà modo di vederlo in forma compiuta nella prossima stagione teatrale. Presenti, tra le autorità convenute, il ministro del Turismo dell’Argentina Carlos Enrique Meyer e l’Ambasciatore a Roma Torcuato Salvador Francisco di Tella.

Dicevamo che il recital è un ritratto dell’artista. E in scena campeggia proprio il ritratto di Evita a cui l’attrice si rivolge, a cui si confida. Sullo schermo intanto scorrono immagini d’epoca di Evita Peron ma anche del Paese e degli avvenimenti che lo hanno segnato, come la dittatura militare e la tragica pagina dei desaparecidos.

Evita e Sonia: entrambe argentine, entrambe emigrate, partite per realizzare lo stesso sogno, quello di diventare attrici. Grande e piccola storia così si intrecciano, coniugandosi, tra l’altro, al canto di Sonia e alla musica eseguita dal vivo dal pianista Alejandro Duca.

Nel recital si svolge il filo narrativo dei ricordi e degli avvenimenti, il collegamento tra visione individuale e collettiva, tra fatti personali e fatti nazionali con le canzoni come anelli di congiunzione, che saldano il tutto.

Questo recital è stato un momento intenso che ha coinvolto il pubblico argentino e italiano. Grandi emozioni che fanno amare ancor più questo Paese.

Carla Pillitu