Teatro

Torna la grande operetta al Quirino: “Cin Ci Là”, sfarzosa cornice scenica e vivacità musicale


La recensione. L’operetta torna a essere rappresentata con successo sul palcoscenico del Teatro Quirino con l’allestimento pregevole di “Cin-Ci-Là”. Composta nel 1925 da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, è messa in scena oggi dalla corposa Compagnia Corrado Abbati (sino al 09 febbraio).

Costante l’impegno di Abbati, vero cultore del genere, che ha contribuito a diffondere in Italia la tradizione classica dell’operetta riportandola agli antichi splendori. Ricordiamo, tra l’altro, che aveva messo in scena “La vedova allegra” nel 2010, sempre al Teatro Quirino, riscuotendo enorme favore del pubblico romano.

Assistiamo al gioco amoroso di due coppie formate dall’attrice parigina Cin-Ci-Là e il suo spasimante Petit-Gris, la principessa Mjosotis e il principe Ciclamino. Esperti nell’arte d’amare i primi, ingenui e inesperti i secondi. Sarà uno scambio divertente tra coppie, una sorta di educazione sessuale ante litteram. Leggerezza e spensieratezza aleggiano in teatro.

“Cin-Ci-Là” è ambientata in Cina, a Macao (come ci ricorda la pagoda disegnata sullo sfondo). È il periodo del Ciun-Ki-Sin nel quale si sospende ogni lavoro, sino a quando il matrimonio tra i futuri regnanti non venga consumato. Assistiamo a situazioni al limite del paradossale e esilaranti, giocate sull’ambiguità e i doppi sensi.

Colpiscono le briose canzoni (la direzione musicale è affidata a Marco Fiorini). Immancabile il celebre motivo dedicato alla bella Cin-Ci-Là che il pubblico intona a gran voce, richiedendolo anche nel bis. Risaltano agli occhi degli spettatori anche i costumi sfavillanti (firmati Inscena art design) in particolare quelli indossati da Cin-Ci-Là e dal corpo di ballo. Sono sgargianti e multicolori. Un arcobaleno danzante che dona buon umore.

Monica Menna