Teatro

Brachetti che sorpresa: la magia colora il Sistina

La recensione. Il riferimento al noto dipinto “Il figlio dell’uomo” di Magritte in cui spicca la mela verde, il maiale volante rappresentato nella copertina dell’album “Animals” dei Pink Floyd sono due citazioni a cui viene fatto riferimento durante lo spettacolo “Brachetti che sorpresa!”, varietà in scena al Sistina sino al 26 aprile. Dall’arte, alla musica si intraprende un meraviglioso viaggio fatto di magia, illusionismo, numerosi giochi di prestigio, diretto da Davide Calabrese (noto componente degli Oblivion).

Il protagonista assoluto è Arturo Brachetti; giunto a 58 anni, è oggi il più grande attore-trasformista a livello mondiale. Capace a interpretare in una sola serata ben cento personaggi. Con la sua arte stupisce ogni spettatore, lasciandolo letteralmente a bocca aperta. Brachetti segna con questo spettacolo un percorso verso la maturità. Percorso che è una sorta di labirinto in cui riuscire a trovare la via di uscita; la consapevolezza di chi si è e della strada esplorata per affermarsi.

Una valigia rossa sul palco è il simbolo del bagaglio personale ricco di esperienze vissute che hanno condotto Brachetti ad essere un vero e proprio mito vivente. Dalla valigia fuoriescono così stralunati personaggi che rappresentano diverse fasi di vita, diverse personalità di Brachetti stesso. Tre anime che prendono forma reale e vengono interpretate dagli esilaranti prestigiatori che si esibiscono sul palco.

Ci sono l’anima più infantile, che conosce ancora poco il mondo, la parte più fantasiosa e sciocca e quella più terrena. Rispettivamente sono resi da: Luca Bono, il più giovane della compagnia; Luca&Tino, stralunati clown (tra l’altro coinvolgono il pubblico ancora prima dell’inizio del varietà travestiti da maschere del teatro) e l’estroso Francesco Scimeni che interpreta la fame di Arturo e gli spettatori diventano cibo per saziarlo… Inoltre presente sul palcoscenico anche Kevin Michael Moore, che interpreta 328328, guida di Brachetti in questo viaggio, oltre ad accompagnarlo, lo sostiene nel cammino, aiutandolo nella sua stessa agnizione.

Ciò che colpisce di “Brachetti che sorpresa!” è l’aver riunito diverse forme di magia in uno spettacolo da 90 minuti. Dai numeri più datati (come quelli delle ombre cinesi o delle colombe che appaiono e scompaiono) a quello futuristico che vede protagonisti Brachetti e Moore, costruito tutto su proiezioni di laser colorati (uno dei numeri più di impatto a livello visivo). Simbolo che la magia non ha età e può anche essere rivisitata in chiave contemporanea.

Monica Menna